giovedì 16 agosto 2018

Le 5 "MASSIME SUL CANTO" di Aureliano Pertile

LE CINQUE "MASSIME SUL CANTO" DI AURELIANO PERTILE


 
« Le massime di carattere generale artistico sono poche, semplici, ma importantissime.

1) Il canto è dolcezza, espressione, manifestazione di uno stato d'animo, ed ha bisogno di essere senza contrazioni, naturale, e non eccessivamente faticoso: poiché ogni sforzo viene trasmesso dall'artista allo spettatore in misura moltiplicata.

2) Occorre proporzionare le forze alla rappresentazione, e distribuirle quindi in forma progressiva, in maniera di arrivare in fondo senza avere speso tutte le energie, anzi terminare in crescendo.
Questa l'abilità maggiore di un artista, che deve equilibrarsi e distribuirsi per evitare l'esaurimento nella prima parte, col pericolo di terminare male, ed anche di non terminare la recita.

3) Non forzare mai eccessivamente né nei recitativi né nel canto.
O la voce viene libera alla maschera, e allora, anche se piccola, si espande, ed è sempre sensibile; o la voce non arriva libera dalle pressioni dei muscoli del collo alla maschera, ed allora è inutile forzare. Anzi più si forza, più i muscoli del collo, della faccia e del torace si irrigidiscono e impediscono al suono di espandersi, mentre esso si intuba, si gonfia e non passa l'orchestra.

4) Scelta del repertorio.
Con una voce di medio calibro, se ben impostata, si può sconfinare o nel leggero o nello spinto. Ma occorre un gran controllo, e quindi guardare al pericolo di forzare o per esuberanza di temperamento o per il repertorio superiore ai propri mezzi.
Attendere quindi che gli anni e lo studio completino naturalmente e rafforzino l'organo vocale.

5) Studio, pazienza, costanza, sacrificio dei piaceri della vita. »


(da: Domenico Silvestrini - "Aureliano Pertile e il suo metodo di canto" - Bologna, Aldina Editrice 1932, pagine 199)